Autore: Fausto
“Noi intendiamo e ci battiamo per questo: fondare su basi sostenibili un altro genere di pratiche commerciali, un’economia diversa che non si ponga come obiettivi né il profitto, né il volume prodotto, ma il rispetto di tutti coloro che partecipano alla filiera.”
Frans van der Hoff, teologo ed economista, fondatore di Max Haavelar, primo marchio di prodotti equo-solidali
Il commercio equo e solidale o fair trade è un’alternativa al commercio convenzionale con più di 50 anni di storia.
Stato di Oaxaca, Messico. Qui si coltiva uno dei migliori caffè di montagna.
Negli anni Ottanta i contadini (cafetaleros) vivevano in condizioni di miseria ed emarginazione, ostaggio dei grossisti locali (coyotes) da cui dipendevano per tutto, dalla commercializzazione del caffè agli acquisti dei generi di prima necessità.
È qui che prende forma l’esperienza di UC IRI, una cooperativa locale che, grazie a Frans van der Hoff, il “padre” del commercio equo mondiale, diventa una delle primissime organizzazioni di fair trade.
“Commercio non aiuto” è il motto che ha trasformato l’aiuto caritatevole nella promozione di imprese partecipative e democratiche nei Paesi produttori.
Un prodotto non è solo una merce.
In particolare quando si tratta di artigianato, gli oggetti racchiudono e trasmettono tradizioni culturali, abilità, linguaggi quotidiani.Ogni volta è in gioco un delicato equilibrio di gusti tra chi produce, spesso in territori marginali, e chi compra e consuma, ed è sempre in cerca di novità.
Il prezzo trasparente è la radiografia di un prodotto: ne svela la filiera, aiuta a conoscere i volti, i luoghi , i nomi di chi l’ha coltivato, trasportato, trasformato; alla fine svela dove finiscono i soldi che stiamo spendendo.
Fair trade forza di pace
Provate a leggere il fondo di un caffè del commercio equo e solidale: scoprirete la storia di un milione di lavoratori appartenenti a migliaia di organizzazioni in oltre 50 Paesi.
La dimostrazione che un’economia popolare, cooperativa e solidale può “fare sistema”. Contadini e artigiani, in prevalenza donne: persone “senza potere” ma capaci di sognare, lottare, tracciare nuove strade.
Il valore politico del fair trade è ancora più grande dove vengono violati i diritti umani, dove domina il latifondo, nei Paesi segnati dalla guerra o in quelli schiacciati da governi autoritari. Qui il fair trade è una forza di pace.
La forza del commercio equo è nelle nostre città, nella nostra scelta di iniziare a cambiare il mondo facendo la spesa nelle Botteghe del mondo e comperando prodotti del commercio equo e solidale.
Trova la bottega più vicina a te!
Per approfondire
Libri e siti internet sul tema del commercio equo e solidale
Diamo un volto alle merci
Storie e valori
del commercio equo e solidale:
una mostra da ex-portare gratuitamente
La mostra “Diamo un volto alle merci” è una narrazione per testi e immagini che racconta i valori e le prassi del commercio equo e solidale tra Nord e Sud del mondo. L’obiettivo è spiegare a tutti – in particolare a chi non lo conosce ancora -la storia, i valori, le pratiche, i numeri e soprattutto le persone protagoniste del fair trade a livello italiano e in scala globale. La mostra mira in particolare a mettere in luce il legame profondo tra i produttori del Sud del mondo e i consumatori del Nord del mondo. La narrazione principale si declina in 26 stendardi in tessuto che si possono appendere a muro o a soffitto. Ogni stendardo ha un focus ed è accompagnato da un’immagine, foto o infografica. A fianco della principale, ci sono altre due “narrazioni”. Una sezione (da tavolo od “orizzontale”) permette di scoprire le milestones del commercio equo e solidale, le sue date storiche e i numeri del movimento (dai fatturati alle persone coinvolte), un glossario per capirne il lessico, la bibliografia e i siti web per approfondire. Infine una seconda serie di pannelli – indipendente dalla prima per favorire l’uso in ambiti e spazi diversi – è dedicata ai produttori, ovvero le storie e i volti dietro ai prodotti: con esempi da Palestina, Guatemala e Filippine, scelti tra migliaia di realtà fair trade.
Il sostegno di Regione Lombardia
al commercio equo e solidale
Con la legge regionale 9 del 30 aprile 2015 “Riconoscimento e sostegno delle organizzazioni di commercio equo e solidale”,
Regione Lombardia ha riconosciuto il valore sociale e culturale del commercio equo e solidale quale forma di cooperazione che, senza scopo di lucro, è volta a realizzare scambi commerciali con i produttori che valorizzano le produzioni, le tradizioni e le colture autoctone, per consentire l’accesso al mercato ai produttori marginali, che
perseguono un modello di sviluppo sostenibile e produttivo, fondato sulla cooperazione e attento a salvaguardare i diritti dei lavoratori che prestano la loro opera in tali attività.
Il commercio equo e solidale è riconosciuto quale rilevante sostegno alla crescita economica e sociale dei produttori, sia dei paesi in via di sviluppo sia del territorio locale e, come pratica di un archetipo di economia partecipata, attenta alla conservazione dell’ecosistema, socialmente sostenibile e rispettosa dei diritti e dei bisogni di tutti i soggetti coinvolti, oltre che nella promozione dell’incontro fra culture diverse.
(Articolo 1 legge regionale n. 9, 30 aprile 2015)
Concept e realizzazione
Testi della mostra a cura di: .