“Commercio non aiuto” è il motto che ha trasformato l’aiuto caritatevole nella promozione di imprese partecipative e democratiche nei Paesi produttori.
Nella “Carta italiana dei criteri” risalta tra gli altri principi quello dell’accesso al credito, per lo più negato alla popolazione più povera del pianeta. Il commercio equo realizza questo principio attraverso il prefinanziamento delle attività produttive, consentendo lo sviluppo di cooperative e aziende.
Tra gli altri principi ci sono le pari opportunità di lavoro a prescindere da sesso, età, condizione sociale; il salario equo, ovvero quello che consente alle famiglie dei lavoratori di soddisfare i bisogni essenziali; il sostegno allo sviluppo delle comunità locali grazie a rapporti commerciali paritari, diretti e continuativi; i progetti sociali, sanitari e formativi come parte integrante della cooperazione; l’attenzione all’ambiente, alle produzioni biologiche e a basso impatto ambientale.